Halloween, perché festeggiarlo?
Perché dovremmo festeggiare Halloween? Questa festa è presente nella tradizione italiana? In quella musulmana?
Si avvicina questa giornata e come ogni anno, per giorni e giorni tutti presi a festeggiare questa serata come se facesse parte della tradizione italiana.
Voi ricordo che siamo in Italia, ed io da italiano, ho già tante feste e rappresentazioni che si avvicinano alla mia cultura molto più di questa inutile serata. Il Carnevale, con la sua allegria, spensieratezza e simpatia è di sicuro migliore di questa serata buia e lugubre. Gli italiani, cristiani e cattolici, per quale motivo, si ritrovano vestiti come spaventapasseri a girare la notte con queste zucche bucherellate, essendo che questa manifestazione non ha nulla a che fare con la nostra cultura e tanto meno religione?
Me lo chiedo da prima che accettassi l’Islam, e tutt’ora, da musulmano, non riesco a comprendere le scelte di coloro che difendono il Vangelo e l’italianità nel partecipare a queste rappresentazioni.
Innanzi tutto, capiamo cosa è questo Halloween.
Nacque come celebrazione più di 20 secoli fa nella terra delle sei nazioni celtiche: Irlanda, Scozia, Galles, Isola di Man, Cornovaglia e Bretagna.
Questo giorno simboleggia il Capodanno celtico che coincide con l’inizio dell’inverno: il passaggio dalla stagione lucente e fruttuosa a quella buia fredda e non produttiva. I celti chiamavano questo giorno come Sanhain, che significa fine dell’estate.
Per non inimicarsi l’inverno con i suoi spiriti, i sacerdoti druidi andavano in giro per le case e chiedevano il cibo preferito di questi spiriti i dolci.
Se i dolci non fossero stati di buon grado, gli spiriti nella stessa notte, avrebbero mandato maledizioni alle persone. Per non farsi riconoscere da questi, nel caso in cui non avrebbero gradito l’offerta, gli uomini si travestivano da spiriti, in modo da confondersi e non ricevere i malauguri.
La festa del 31 a notte cambiò nome dopo la conquista dei romani e l’avvento del cristianesimo, che sappiamo per essere recepito dalle popolazioni, assorbiva dei e feste dei conquistati, modificandole alla propria liturgia a volte anche con forza e obbligo, cancellando le tradizioni millenarie dei popoli soggiogati.
Il suo nome druido cambiò in Hallowmas o All Souls Day (Ognissanti) e fu celebrato il 1° novembre per onorare tutti i santi. Col tempo prese il nome di All Hallows Eve e pian piano si è trasformato in Halloween.
Questo giorno era sentito solo nei paesi britannici e in nessun’altra parte del mondo si conosceva questa usanza, sino a quando ci fu l’invasione delle Americhe del Nord, che portò alla cancellazione della cultura degli indigeni del posto sostituendola con improbabili copie delle feste e liturgie popolari dei paesi natii.
Essa diventò col tempo una mera rappresentazione dell’originale, dove l’importante non era recuperare la tradizione, ma ricrearne una nuova ed infarcirla di miti e riti scopiazzati e inesistenti, trasformando il tutto in una macchina per far soldi.
Conoscendone le origine di questa ricorrenza, ditemi, cosa ha di italiano questa festa? Ma non ha nulla a che fare neanche con il cattolicesimo, tanto sbandierato in Italia e tanto meno per la nostra religione: l’Islam.
Anzi, festeggiando questo evento, noi musulmani incorriamo nell’emulazione di popoli che credevano negli dèi e negli spiriti. Una delle cose più gravi per i musulmani. Non fa parte del nostro credo fare sacrifici a spiriti che potremmo ingraziarci. Non è concesso al credente adorare altri se non Iddio, l’Unico che possa interagire con noi.
E non è concesso imitare nelle adorazioni, nelle invocazioni e nelle preghiere altri popoli che non siano musulmani.
Lo stesso equivale per il cristianesimo e per l’ebraismo., Il primo dei dieci comandamenti avuti da Mosè sul Sinai dice: “Non avrai altro Dio al di fuori di me, e non adorare altri che me”, mentre nella Bibbia c’è scritto: “Non seguire le vie degli altri pagani”, Geremia 10,2.
Come visto, anche se in breve, tutte le tre religioni monoteiste non consigliano di partecipare a tale rappresentazione, perché non è altro che un esaltare altri che Dio e mistificare il credo delle religioni monoteiste.
Non consiglio il da fare ad ebrei e cristiani, non mi appartiene, ma da musulmano ho il monito di informare la comunità e raccomandarla sul comportamento, come ogni musulmano, nel pieno della sua consapevolezza dovrebbe fare. Io in particolare, da dopo aver ricevuto l’Hijaza, ho il dovere di dare la conoscenza alla comunità, non solo perché Iddio mi ha beneficato di tale opportunità e per ringraziarlo devo donare agli altri, ma il mio maestro mi disse, chiaramente prima di iniziare lo studio, di dare agli altri la conoscenza che lui mi ha tramandato e Iddio mi ha fissato nel cuore e nella mente.
Con ciò, cerco di avvisare che questo giorno, non è adatto a noi musulmani e non dovremmo farne parte proprio per quello che rappresenta, come scritto in precedenza.
Qualcuno potrebbe obbiettare sull’argomentazione contraria, affermando che si basa sulla teologia religiosa, e non ha nulla a che fare con la cultura.
Ma da italiano ho spiegato all’inizio del testo che noi non abbiamo nulla nella nostra storia, tradizione e soprattutto cultura che ci riporti a tale manifestazione. Nulla di eguale.
Non ci appartiene e dovremmo pensare di più alle nostre radici, curarle, renderle forti e non mischiarle con atti ed eventi che potrebbero cancellare ciò che ci ha reso unici al mondo: la cultura, la tradizione mediterranea.